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L’amore e l’identità in pericolo

Nel desiderio dell’altro è segretamente custodita la possibilità per il mio corpo di trascendersi. Allora, e solo allora, il corpo si fa carne, ma non con la freddezza  di chi si sta appropriando della carne dell’altro, bensì con l’esitazione di chi sente la sua identità in pericolo. Se trascendersi è valicare la propria solitudine, non mi è dato di sapere cosa sarò nella carne dell’altro, ma certamente non sarò più ciò che sono. La mia identità in pericolo rende il mio corpo esitante, maldestro, insicuro, non per imperizia, ma per la vertigine che accompagna la scoperta di quegli aspetti di me che solo l’altro può svelarmi.

Umberto Galimberti, “I vizi capitali e i nuovi vizi”, 2003

Le donne, le femmine, sono più potenti dei maschi, ma cercano un maschio che sia più potente di loro.
Eppure non riescono a togliersi forza, anzi, più ci provano, più ne acquistano.
Una donna per avere fiducia nell’uomo deve essere vinta, presa.
La dolcezza di un amore ha la temperatura dei vulcani, il resto è leccarsi, male, le ferite.
Il resto è malattia, la febbre di un figlio che implora l’amore della madre.
Un uomo per amare una donna deve avere il coraggio di vincerla!

Un uomo e una donna sono della stessa specie ma il loro corteggiamento è molto più complesso di quanto si pensi.
È un misto tra i pianeti, gli animali e i fiori.
Si tollera troppo la paura, e non si scende più in guerra.
Ma l’amore ha nella sua dolcezza una violenza insopportabile, come insopportabile è un cuore che ama o un corpo che veramente si apre a un altro corpo.
L’uomo è un’evoluzione complessa, che non si esaurisce in un atto fisico e bestiale e neppure in una regola di attrazione o repulsione scientifica.
Siamo il risultato di una storia di errori e di orrori: immaginarsi l’amore come un pacifico bacetto, tutto rosa e confettino, è da stupidi.
L’amore ha il sapore dei veleni e degli acidi e non potrebbe essere altrimenti.

Ma quale povera mente ci ha inculcato che il colore dell’amore è il rosa?…
L’amore non è così.
La dolcezza non è così, è un sentimento straziante che stravolge da dentro l’anima e spazza via in un silenzio di dolce catastrofe.
Ti accarezza un uragano di bellezza, ma è sempre la carezza di una tempesta.
L’essere umano, accettiamolo, è piccolo di fronte alle emozioni.
Non c’è niente da fare.
E l’amore è la massima emozione che contiene tutto.

…Stanotte mi sono graffiata di rabbia la bocca ripensando alla dolcezza dei suoi baci, talmente dolci da ferirmi come piccole spine di bellezza che brucia….

Se la nostra storia non fosse impossibile, non potrei rivederti una sola volta ancora.
…E quando mi entrerai dentro io piangerò fino a sentirmi sconfitta in una vittoria, ma non mi fermerò mai di chiederti ancora.

Finalmente vinta dall’ingiustizia di non poterti accogliere tutto dentro di me.
Ma questo limite sarà la benedizione, e piangeremo insieme, amore, insieme.

“E lasciamole cadere queste stelle”, Filippo Timi, 2007